MARCO RONDINI. Signor Presidente, abbiamo presentato questo ordine del giorno perché, seppur riteniamo che quanto previsto nell’articolo 3 abbia lo scopo di accelerare il processo di infrastrutturazione del Paese e, in particolare, la realizzazione dell’Expo di Milano 2015, riteniamo comunque che in particolare l’articolo 3 reca una norma di interpretazione autentica volta a ricomprendere nella definizione di «suolo» i materiali di riporto al fine di escluderli, alle condizioni indicate nella norma, dall’applicazione della normativa sui rifiuti, ferma restando comunque la disciplina in materia di bonifica dei suoli contaminati e la caratterizzazione comunque del suolo ai fini del riutilizzo. Infatti, ne siamo realizzando altri, come a Torino, e quindi non è solo una questione della Campania; abbiamo messo soldi anche per farli in Sicilia, ma utilizziamo queste risorse che abbiamo per incrementare la raccolta differenziata e per sviluppare un altro sistema di utilizzo e riutilizzo dei rifiuti. Noi ci abbiamo messo quindici anni; abbiamo cominciato dalle scuole, abbiamo cominciato dai ragazzi; bisogna sicuramente iniziare nei primi anni di età a insegnare quanto sia importante, per il nostro territorio, la differenziazione del prodotto perché ciò porta a una netta diminuzione del prodotto che viene poi conferito in discarica.
Ma smettiamola di prenderci in giro e, quindi, poi in Europa di essere quelli che vogliono fare i furbetti. Ovviamente, questa occasione mancata poteva consentirci di suggerire al Governo, al di là e al di sopra di quelli che sono questi tre articoli, che contemplano un po’ di demagogia da parte del sindaco di Napoli e un po’ di preoccupante disponibilità per quelli che sono i produttori di sacchi di plastica ed altro. Questi rifiuti sono oggi una delle preoccupazioni più grandi per il mondo agricolo. 2 dell’articolo 1-bis, così come era stato introdotto al Senato e successivamente soppresso dalla Commissione ambiente, aveva lo scopo di stabilire che i trasporti di rifiuti pericolosi e non pericolosi di propria produzione effettuati direttamente dagli imprenditori agricoli professionali verso i circuiti di raccolta organizzati non erano considerati svolti a titolo professionale e, di conseguenza, gli stessi imprenditori agricoli erano esonerati dall’iscrizione all’albo. Vi è un’altra notizia, anche questa di poco tempo fa: il Programma alimentare mondiale (PAM) ci dice testualmente che, mentre in Corno d’Africa il cibo è mancato completamente – anche in quest’Aula abbiamo discusso con il Governo precedente una mozione unitaria per la lotta alla carestia nel Corno d’Africa e mi ricordo un intervento appassionato dell’onorevole Renato Farina, che era stato il primo firmatario di quella mozione – in Sahel il cibo c’è, però è troppo caro per le popolazioni che vivono in povertà.
SERGIO MICHELE PIFFARI. Signor Presidente, sottosegretario, ne abbiamo discusso un po’ in Commissione, però qui in Aula, anche ieri, durante le dichiarazioni di voto sulla fiducia, non abbiamo avuto il tempo di evidenziare la questione riguardante i CIP6. È tempo di ridare la responsabilità e le competenze su questa materia al presidente della regione, agli enti locali, eliminando le norme, spreco di finanziamenti, ai commissari che niente hanno risolto e che, alla fine, hanno trovato più comodo spedire all’estero i rifiuti, con costi esagerati che paghiamo tutti noi cittadini. Con questo ordine del giorno, chiediamo che, visto lo stralcio di tutta la materia agricola dal provvedimento, sia adottata, al più presto, un’iniziativa per riproporre, in un prossimo provvedimento a tempi brevissimi, vista l’importanza della questione, le disposizioni che sono state soppresse, nel provvedimento, dalla Commissione ambiente della Camera, affinché sia eliminato l’obbligo di iscrizione all’albo nazionale dei gestori ambientali da parte dei piccoli produttori agricoli sulla base di quanto, appunto, esposto nella premessa. Il calcio, il tennis, le bocce, il Volley e la Pallanuoto sono gli sport che maggiormente hanno visto la partecipazione della città ai diversi campionati non solo regionali ma anche nazionali.
Le nostre maglie su misura sono perfette per le squadre che cercano uniformi di qualità e convenienti. Delle due nostre squadre in Champions (l’Udinese è stata esclusa nei preliminari) soltanto la Juventus sembra avere la struttura tecnica ed atletica per andare avanti nel torneo. A differenza degli anni precedenti nei quali le squadre vincitrici dei propri gironi facevano il grande salto direttamente alla categoria superiore, proprio dal 1952 la serie C subì un cambiamento storico uniformandosi ai campionati di Serie A e Serie B, divenendo anch’essa un campionato a Girone Unico Nazionale. Cosa pensa l’onorevole Barbato che per anni abbiamo sentito nelle sue filippiche contro gli spot di Berlusconi? Il piano strategico dovrebbe co-includere questi aspetti: cosa si vuole fare dei termovalorizzatori? Quindi, per concludere, ci vogliamo augurare che dei buoni propositi che hanno mosso il legislatore non vadano ad approfittarsene chi non aspetta altro che le maglie delle norme in materia di bonifiche o trattamento dei rifiuti vengano allargate. Riconosco che, in sede di federalismo progrediente e di regionalismo collaborativo, è necessario coinvolgere il sistema delle autonomie territoriali per affrontare il tema dei rifiuti in Italia e in Campania.
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